Piazza XXIV maggio è stata per secoli la piazza principale ed il centro della vita cittadina di Cormons. Fin dal 1255 infatti si ha notizia della edificazione della casa del Conte di Gorizia le cui fondazioni furono messe in luce durante i lavori di sistemazione del 1989, mentre nell’angolo nord-occidentale, a chiusura della centa medioevale, verso metà del Quattrocento fu costruita la Loggia Comunale.

Tale edificio si trovava in corrispondenza dell’attuale “Rullo” e venne demolito agli inizi del 1800. Nel 1500 la piazza costituiva uno spazio dominato dalla loggia e circondato da edifici, broli, orti e muraglie (proprietà Coballis, Flojaner, Pedolj, Neuhauser, Rafaeli, …). La forma rimase immutata fino all’Ottocento quando si decise di arredarla con una fontana monumentale costituita da una vasca in pietra e da un putto;

agli inizi del 1900 la fontana venne smantellata e parzialmente ricollocata prima in piazza Cumano (attuale piazza Libertà) e poi in piazza Marconi di fronte alla chiesa dei frati. All’epoca la piazza Locatelli era più piccola dell’attuale in quanto l’edificio dell’attuale enoteca non esisteva ancora e al suo posto sorgeva casa Deperis: si trattava di un edificio nobiliare con poggiolo centrale ed un bel portone in conci di pietra.

Agli inizi del 1900, a seguito di un incendio che aveva distrutto l’edificio, e con il fine di ampliare gli spazi della piazza che erano diventati la sede di uno dei più importanti mercati della frutta dell’isontino, il Comune acquistò i ruderi del palazzo e si procedette al prolungamento di Palazzo Locatelli con la costruzione dell’annesso Caffè Commercio (l’attuale enoteca)

e successivamente venne edificata casa Colugnatti all’incrocio tra via Sauro e via Dante.

All’epoca la piazza era sede del mercato della frutta di esportazione ed in esso confluiva la maggior parte della frutta raccolta nelle colline del Collio per essere rivenduta e rifornire le maggiori piazze europee (Vienna, Varsavia, Pietroburgo, …). Il “Regolamento dei Mercati”, adottato nel 1908, prevedeva che il commercio non potesse avere inizio prima delle 5 antimeridiane (le 6 nel periodo autunnale) e che la frutta doveva essere portata direttamente sulla piazza Locatelli rimanendo proibito eseguire trattative o vendite sulle pubbliche vie, nelle locande o nelle case private.

I cestini dovevano essere portati al mercato coperti e la mercanzia era visibile solo dopo l’inizio delle trattative su segnale della guardia comunale a ciò preposta: il commissario di piazza e le guardie comunali avevano infatti l’incarico di presenziare continuamente per sorvegliare l’ordine ed impedire alterchi ed abusi